Globish, un Linguaggio Senza Confini
Il Globish ci aiuta a comunicare in un pianeta senza più confini.
In meno di tre lustri il mondo del business è diventato veramente globale: di colpo, ci troviamo tutti a vivere in un mondo senza confini e iper connesso.
La Tecnologia ha azzerato il tempo e lo spazio: sia una piccola impresa che una multinazionale può cercare, trattare, comprare e vendere nello stesso istante in qualsiasi parte del mondo.
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Ma l’Antropologia ha ritmi di cambiamento molto più lenti e noi siamo rimasti gli stessi.
Le radici culturali profonde, le relazioni interpersonali costruite nei secoli, i valori di riferimento e i simboli, i comportamenti e le superstizioni si tramandano di generazione in generazione, e ci marchiano in modo indelebile.
La #Tecnologia ha azzerato il tempo e lo spazio: sia una piccola impresa che una multinazionale possono cercare, trattare, comprare e vendere nello stesso istante in qualsiasi parte del mondo. #Sales click to TweetUn europeo criticava un cinese che si liberava il naso tappandosi una narice e scaricando a terra il contenuto dell’altra.
Il cinese invece rifletteva sulla curiosa abitudine occidentale di raccogliere il contenuto del naso in una pezzuola di stoffa e metterselo in tasca, per portarselo a casa.
Cos’è il Globish?
Gli incontri ormai quotidiani fra persone di culture diverse, per prendere decisioni, sviluppare trattative complesse e risolvere problemi, generano spesso equivoci e difficoltà impreviste, anche se è diffusa la convinzione che basti padroneggiare l’inglese per cavarsela in tutto il mondo.
Ma quale inglese? Quello parlato dagli americani o quello dei britannici? Due popoli, come disse Oscar Wilde, divisi dalla stessa lingua.
O il Globish, questa specie di moderno esperanto, parlato da circa 4 miliardi di esseri umani, barbarico e deforme, che permette di trasmettere solo concetti elementari e totalmente privi di sfumature e cultura? E che si preferisce scritto per ricorrere alle mutilazioni di moda sugli smartphone, tipo “u r gr8” per dire “You are great”, cioè tu sei grande?
L’inglese angloamericano possiede circa 600 000 termini: il Globish con 1500 risolve tutto.
Se inoltre si pensa che il linguaggio parlato, contrariamente all’opinione dei più, è solo una tra le forme di comunicazione (e neppure la più importante, nemmeno nella nostra lingua madre), ci si rende conto dell’assoluta povertà del Globish.
Il #Globish con solo 1500 termini permette di trasmettere concetti ridotti alla forma elementare. click to TweetInfatti la mimica, il valore simbolico dei gesti, l’eredità del nostro imprinting infantile, trasmettono messaggi più ricchi e più autentici di qualunque discorso.
Siamo programmati per decodificare i significati dei gesti e attribuire alla comunicazione la maggiore credibilità.
La Prossemica per Spiegare le Differenze Culturali
La prossemica è la branca della semiotica che si occupa di studiare i messaggi che il nostro corpo trasmette quando occupiamo lo spazio che ci separa dalle altre persone: ci spiega l’imbarazzo che proviamo in ascensore, quando siamo troppo vicini agli altri per evitare di comunicare, non abbiamo niente da dirci e rivolgiamo il nostro interesse alla targa dei pesi tollerati dal marchingegno.
La prossemica individua tre distanze alle quali attribuiamo valori molto diversi:
- Quella che si trova sotto i 50 cm viene definita area intima, e quando non è desiderata si vive come una violazione del nostro spazio vitale e talvolta configura le molestie;
- Tra i 50 e i 120 cm troviamo l’area definita personale, che è quella della confidenza, molto diversa secondo le culture sociali
- Oltre i 120 cm comincia l’area sociale, che è quella delle relazioni col nostro prossimo, più o meno conosciuto.
Erin Meyer, professoressa e consulente americana, ha recentemente approfondito il problema di lavorare con le differenze culturali.
La docente ha creato una mappa di comportamenti relativi alle varie culture, che costituisce un vero manuale per chi vuole evitare gaffes e rendere più efficace la propria comunicazione con i manager delle diverse aree del mondo.
Il manuale ci spiega che fortunatamente non è obbligatorio baciare la mano, o peggio ancora baciare sulla bocca, un Capo di Stato Arabo, come ci è capitato di vedere.
Ci sono modi più eleganti per piacere e compiacere.
Articolo scritto dal Dott. Ugo Clima, presidente di Mercurio Misura Srl.
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